Marika & Nicola
26 giugno 2013
Sono passati 3958 giorni dal nostro matrimonio

Detti, proverbi e tradizioni

Non è perfetta, nemmeno tu lo sei, e voi due potreste non essere mai perfetti insieme. Ma se lei sa farti ridere, farti pensare due volte, farti ammettere di essere umano e di commettere errori, tienitela stretta e dalle tutto quello che puoi. 

Bob Marley, How To Love a Woman

 

Meraviglie dell’etimologia: “scapolo”, dal latino ex “fuori” e capŭlum “cappio”, dunque, colui che è “sfuggito al cappio”; di contro, “coniugato” da cum “insieme” e iugum “giogo” è, invece, colui che è “attaccato allo stesso giogo”. Insomma, un’ulteriore conferma − ce ne fosse ancora bisogno − di ciò che gli uomini hanno sempre pensato del matrimonio.

Giovanni Soriano, Finché c'è vita non c'è speranza

 

Chi nas bela, nas maridè.
Chi nasce bella, nasce maritata.

La bona moi la fa e’ bon marì.
La buona moglie fa il buon marito.

Guai al maré, ch’da el brègh a sa muiér.
Guai al marito che dà i calzoni alla moglie (la lascia comandare).

Invíci ed tùr muiìra a tùg onna galéina, l’ha fa l’ov ogni matéina.
Invece di prendere moglie prendo una gallina, fa l’uovo ogni mattina.

Lu matrimoniu eti comu riesci, nò comu si faci.
Il risultato di un matrimonio felice si vede nel tempo, non dai preparativi.

 

 

TRADIZIONI & USANZE

Le 5 cose che portano bene e che la sposa deve indossare quel giorno:

  • una cosa nuova: simboleggia la nuova vita che sta per iniziare, tutte le nuove sfide che questa porterà con sé.
  • una cosa vecchia: simboleggia il passato, che si lascia alle spalle. La sposa deve portare con sé un oggetto proprio del passato per non dimenticare l'importanza del passato nel nuovo cammino che si va ad intraprendere.
  • una cosa prestata: simboleggia l 'affetto delle persone care che rimangono vicine in questo passaggio dal vecchio al nuovo, generalmente è una persona cara a prestare quest'oggetto.
  • una cosa regalata: simboleggia l'affetto delle persone care.
  • una cosa blu: simbolo di sincerità e purezza da parte della sposa, anticamente era il colore dell' abito della sposa. Oggi molto usata è la giarrettiera decorata con un nastrino blu.

Oltre alla tradizione legata puramente alla sposa, altre sono le usanze che caratterizzano il matrimonio...mille le curiosità su questo giorno e tante le usanze che si tramandano da generazioni come buon auspicio alla nuova famiglia che sta formarsi...

IL BOUQUET

Secondo la tradizione il bouquet e l'ultimo omaggio dello sposo per la sposa come fidanzato. Lo sposo lo deve comprare e lo deve far recapitare al mattino a casa della sposa anche se in realtà è la sposa a sceglierlo in quanto deve armonizzarlo con suo abito. Alla fine della cerimonia, la sposa lancia il suo bouquet di fiori verso un gruppo di donne nubili, che competono per afferrarlo: secondo la tradizione la donna che prende il bouquet avrà la fortuna di essere la prossima a sposarsi.

LA GIARRETTIERA

Tutto nasce nell'Europa del XIV secolo si riteneva che ottenere un pezzo del vestito della sposa portasse fortuna, per cui gli invitati cercavano di procurarsene o farsene consegnare una porzione. Nel XVII secolo gli invitati celibi dovevano impossessarsi delle giarrettiere della sposa fissandole poi al loro cappello come segno di buona fortuna, ma con il tempo queste usanze si sono trasformate nel lancio degli accessori (il bouquet, la giarrettiera, i guanti), per evitare che il vestito della sposa venisse rovinato o rotto.

La versione tradizionale vuole che sia lo sposo a sfilare la giarrettiera e lanciarla ad uno degli ospiti. La sposa pudica, che non si vuole mostrare eccessivamente indossa la giarrettiera poco sopra al ginocchio o viene tirata in giù prima del rito del lancio, invece la sposa non tanto pudica alza la gonna dell'abito mostrando le gambe in modo da avere la rimozione dell'indumento al centro dell'attenzione. Nei casi in cui la sposa non indossi la giarrettiera si lancia la scarpa destra della sposa, sfilata direttamente da questa o da una delle sue damigelle o testimoni. Un’altra tradizione prevedeva che la giarrettiera venisse fatta a pezzi dal marito e donata a più invitati. In modo simile si fa oggi in alcune zone d'Italia con la cravatta dello sposo, che viene tagliata in piccoli pezzi e distribuita tra gli uomini invitati in cambio di una piccola donazione in denaro da dare poi agli sposi.

IL VELO NUZIALE

L’importanza del velo nel rito nuziale era tale che, nell’antica Roma, per la donna al posto di usare il verbo sposarsi, si usava il verbo “nubere” che significava anche velarsi cioè prendere il velo. All’epoca si usava il flammeum, un velo del colore del fuoco che durante la cerimonia veniva sollevato e teso anche sul capo dello sposo. La scelta delle tonalità del rosso per il flammeum, oltre a essere di buon auspicio, simboleggiava il pudore virginale della sposa. Sul flammeum era poggiata una corona intrecciata di maggiorana e verbena, poi sostituita in età imperiale, da una di mirto e fiori. Questo velo da simbolo iniziatico diverrà simbolo di pudicizia e castità durante il periodo cristiano e la sua importanza divenne tale che il matrimonio religioso veniva santificato oltre che dalla benedizione sacerdotale, dal velo bianco.

IL RISO

Il lancio del riso all’esterno della chiesa è un’usanza proveniente dall'Asia che si tramanda da molti anni, indica un augurio di prosperità e benessere alla coppia di sposi. Specie nel caso dei matrimoni più sfarzosi, il lancio del riso può essere accompagnato dalla caduta di petali di rosa verso gli sposi (anch’essi simbolo augurale di fertilità e felicità). Esistono diverse interpretazioni circa l’origine della tradizione del lancio del riso al matrimonio. Vi è chi sostiene che essa possa essere ricondotta all’abitudine di alcune tribù primitive di consumare del riso durante il rito del matrimonio (un espediente mirato a distogliere l’attenzione dei cattivi spiriti dagli sposi), altri che puntano sull’associazione riso-fertilità da sempre riconosciuta dai popoli antichi, altri ancora che spiegano come il riso sia stato eletto a simbolo di abbondanza e prosperità in seguito ad un’antica leggenda cinese.

 

CREDENZE & SUPERSTIZIONI

Come le usanze anche le superstizioni legate al grande giorno sono tantissime e provenienti da ogni angolo della nostra bell’Italia. Qualche piccola curiosità volevamo darvela...

… Prima del matrimonio:

  • la sposa non si deve guardare allo specchio con il vestito da sposa il giorno del matrimonio; si può fare ma togliendo una scarpa, un orecchino o un guanto
  • porta sfortuna acquistare nello stesso momento l'anello di fidanzamento e le fedi nuziali
  • è di cattivo augurio mettersi al dito la fede prima della celebrazione del matrimonio.
  • il velo indossato dalla sposa è considerato più fortunato se donato da una sposa felice
  • lo sposo può offrire alla sposa alla fine del rito una spiga di grano, un gesto bene augurante che fa riferimento alla terra e alla fertilità
  • gli sposi non si devono vedere prima dell'incontro in chiesa. Ma non solo: lo sposo non deve mai vedere il vestito della sposa se non al momento della cerimonia, vederlo prima porterebbe  sfortuna
  • lo sposo già uscito di casa per recarsi in chiesa non deve tornare sui propri passi meglio avere un amico o un testimone vicino in quel giorno per aiutarvi nelle urgenze
  • non fate cadere le fedi in chiesa, se dovessero cadere andranno raccolte solo da chi celebra il rito

... E dopo la cerimonia:

una delle tradizioni molto comune è quella dell’uomo che porti in braccio la sposa oltre la soglia della loro casa primo ingresso. Questa tradizione ha origine da una credenza romana che fosse meglio per la moglie non inciampare entrando nella nuova casa

Altre piccole superstizioni comunque arrivano già molto prima del fatidico giorno: anche per scegliere il giorno delle nozze ci sono superstizioni, infatti, un antico proverbio dice "Di Venere e di Marte ne'si sposa ne' si parte" cioè non sposarsi e non partire in viaggi nei giorni di Martedì e Venerdì. Il martedì appartiene a Marte che è il Dio della guerra, mentre il venerdì è il giorno in cui furono creati gli spiriti maligni. In Norvegia invece il maggior numero di matrimoni si celebra proprio il venerdì ; giorno romantico per eccellenza perché sotto la protezione di venere, dea dell'amore e dell' armonia.

Allora qual è il giorno adatto secondo le superstizioni?  

  • il lunedì la tradizione indica che reca buona salute, essendo dedicato alla luna, astro e dea delle spose;
  • il martedì porta ricchezza sicura;
  • il mercoledì è assai propizio;
  • il giovedì reca dispiaceri alla sposa;
  • il venerdì dicono che porti disgrazia;
  • il sabato è considerato dalla superstizione popolare come il giorno più sfortunato in assoluto anche se e il giorno che la maggior parte delle coppie sceglie per sposarsi.

E il mese...

  • Gennaio: porta affetto, gentilezza a fedeltà;
  • Febbraio: mese ideale per gli amori e gli accoppiamenti, s’identifica come la migliore scelta possibile;
  • Marzo: promette sia gioia che pene;
  • Aprile: porta soltanto gioie;
  • Maggio: assolutamente nefasto;
  • Giugno:avranno la fortuna di viaggiare molto, per terra e per mare, inoltre è questo il mese dedicato a Giunone, la dea che protegge l'amore e le nozze;
  • Luglio: annuncia fatiche e lavoro per guadagnarsi la vita;
  • Agosto: assicura una vita ricca di cambiamenti;
  • Settembre: porta agli sposi ricchezze e allegria;
  • Ottobre: porta molto amore ma poco denaro;
  • Novembre: con tristi giornate, promette invece gioia e felicità;
  • Dicembre: la neve assicura alla coppia amore eterno.

In più...

  • "sposa bagnata, sposa fortunata" può sembrare un modo gentile per consolare gli sposi che non hanno avuto una giornata di sole, pero la pioggia simboleggia la fortuna e l’abbondanza che cade generosa sugli sposi;
  • il suono del clacson del "corteo nuziale" deriva dalla convinzione che cosi facendo si mettono in fuga gli spiriti cattivi (anche se galateo lo vieta).
  • il letto degli sposi viene preparato la sera prima del matrimonio da due ragazze nubili in segno di purezza.

 

LE FEDI

Gli antichi egizi credevano di aver individuato una vena che, partendo dall'anulare sinistro, arrivasse fino al cuore: lungo questa vena pensavano che corressero i sentimenti. "Legare" l'anulare significa quindi garantirsi la fedeltà. Per incoronare e sigillare l'unione tra gli sposi gli antichi Romani si scambiavano anelli di ferro, per l'antica legge ebraica le fedi avevano tanta importanza che solo lo scambio di questi anelli era sufficiente a rendere legale il matrimonio. Nel matrimonio secondo il rito religioso è usanza che le fedi vengano portate all'altare dal testimone o da un bambino detto paggetto, legate ad un cuscino di pizzo dove il celebrante le benedice prima dello scambio. Secondo diversi costumi, l'anello nuziale è l'ultimo di una serie di regali che si scambiano gli sposi in segno di giuramento prima di unirsi nel matrimonio; tra questi doni è compreso l'anello di fidanzamento.

 

CONFETTI: un dono goloso...

Ma lo sapevate che i confetti nelle bomboniere e nei sacchettini dovrebbero sempre essere dispari, di numero indivisibile come il matrimonio!!! Il confetto è considerato speciale come l’evento di cui è simbolo, per questo dovrebbe essere morbido, con un gusto pieno e preferibilmente alle mandorla intera. Cinque sono le qualità che non dovrebbero mai mancare nella vita degli sposi: salute, ricchezza, felicità, lunga vita, fertilità e spiritualità, quindi il numero di confetti varierà da un numero di tre ad un massimo di cinque.

… La loro dolce storia...

Le origini dei confetti si perdono nel tempo, il primo confetto fu confezionato da un arabo e si trattava di un prodotto farmaceutico addolcito dal gusto che lo racchiudeva. In un uso simile al nostro lo facevano i Romani che lo utilizzavano per festeggiare unioni e nascite, anche se i confetti erano prodotti con il miele anziché con lo zucchero. La letteratura francese del XIV sec. li trova profumati alla rosa, al muschio e alla violetta, citazioni di tali delizie vengono anche da Manzoni che ne parla come dono all’ordinamento delle suore. In Italia approda ufficialmente in Sicilia, le famiglie nobili li offrivano come dono in preziosi contenitori d’oro.

Oggi i confetti siglano ogni cerimonia e tutti quei momenti speciali che meritano di essere ricordati nel tempo.

 

LA BOMBONIERA

Questo prezioso oggetto nasce come dono di ringraziamento degli sposi a tutti coloro che partecipano al festeggiamento del matrimonio, considerata come ricordo concreto che rimarrà nel tempo.  Le sue origini risalgono alla lingua francese come bonbon (dolcetto) e arriva in Italia alla fine del XV sec. quando i nobili erano soliti portare con sé cofanetti con dolci e caramelle a base di zucchero. Dobbiamo però attendere il 1700 affinché la bomboniera diventi parte della tradizione italiana: solo con le nozze tra Vittorio Emanuele, principe di Napoli ed Elena del Montenegro la bomboniera diventa infatti oggetto di dono degli sposi agli invitati.

 

 

 


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